Il progetto
L’esilio dantesco può essere letto come un itinerario che, dal viaggio oltremondano di Dante, guarda alla storia del poeta e riflette sull’impegno politico anche come impegno di comunità. Parlare dell’esilio di Dante vuol dire sentirsi tutti profughi, oggi più che mai. Lo impongono i fatti di cronaca, lo impone un profondo senso di umanità che la generazione nata nel XXI secolo percepisce potente e vero sulla sua pelle. Per questo “forse, per intendere che cosa sia l'esilio, bisogna parlare con un esiliato – e di esuli per povertà, nelle nostre città, ce ne sono tanti”. |