Il primo appuntamento sarà martedì 23 gennaio con Marta Cuscunà, autrice e performer di teatro visuale, nella sua ricerca unisce l'attivismo alla drammaturgia per figure.
Nel 2009 vince il Premio Scenario per Ustica con È bello vivere liberi! primo capitolo di Resistenze femminili, una trilogia di cui fanno parte La semplicità ingannata e Sorry, boys e nel 2021 diventa artista associata al Piccolo Teatro di Milano. Presente nella stagione del Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno il 26 gennaio con lo spettacolo Corvidae – sguardi di specie e successivamente al Teatro Asioli di Correggio il 12 aprile con È bello vivere liberi! Gli spettacoli
Corvidae. Sguardi di specie Come appare la nostra specie agli occhi degli altri abitanti del Pianeta? Marta Cuscunà ha immaginato che a guardare gli uomini sia uno stormo di corvi, animali noti per essere spazzini. Sono loro a offrire una prospettiva diversa sulla nostra specie, sui danni che abbiamo combinato e sulle possibilità di rimediare, interrogandoci sulla possibilità di realizzare una nuova armonia fra la natura e un progresso finalmente sostenibile. Un altro progetto nato in occasione del programma televisivo per Rai 3 La fabbrica del mondo e che ne costituisce, lungo e articolato un filo rosso. di e con Marta Cuscunà e attori in via di definizione progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani assistente alla regia e direttore tecnico Marco Rogante dramaturg Giacomo Raffaelli scenografie video Massimo Racozzi costumista Chiara Venturini esecuzione dal vivo luci, audio e video Marco Rogante co-produzione Etnorama Cultura per nuovi ecosistemi, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, MUSE – Museo di Scienze, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Tinaos È bello vivere liberi! Liberamente ispirato alla biografia di Ondina Peteani, staffetta partigiana deportata ad Auschwitz, è uno “spettacolo felicemente atipico, che coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, con il mestiere del burattinaio che riprende i propri personaggi, ne soffia via la polvere e li riconsegna, felicemente reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare. In questa ricerca anche l’orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora non dobbiamo dimenticare.” di e con Marta Cuscunà oggetti di scena Belinda De Vito luci e audio Marco Rogante disegno luci Claudio “Poldo” Parrino produzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto |